Lirica

Il Covid non ferma il Festival Operistico 2021 dell’Arena di Verona

Arena di Verona
Arena di Verona © Ennevi

Confermato il calendario annunciato lo scorso anno che vede una parata di stelle e il ritorno dopo 40 anni di Riccardo Muti

In una conferenza stampa tenuta simbolicamente nella platea dell’anfiteatro, il Sindaco e Presidente della Fondazione Arena di Verona Federico Sboarina ed il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia hanno confermato che il 98° Opera Festival dell’Arena di Verona si svolgerà regolarmente la prossima estate nel pieno rispetto delle misure di sicurezza.

Nuovi allestimenti scenografici per il distanziamento

Rimangono invariati i titoli già annunciati, ovvero Cavalleria rusticana e Pagliacci, Aida, Nabucco, Traviata, Turandot, Requiem di Verdi, Domingo Opera Night, Roberto Bolle and Friends, Jonas Kaufmann Gala Event e della Nona Sinfonia di Beethoven. A differenza della scorsa stagione, durante la quale cantanti e orchestra si trovavano al centro della platea, il Festival 2021 vede il ritorno del palcoscenico nella sua posizione tradizionale. 

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Le produzioni saranno caratterizzate da nuovi allestimenti, unici e più leggeri sul fronte architettonico, ma sempre in grado di rispettare la complessa morfologia areniana e l’imponente grandezza dei suoi spazi, perfetti per le nuove tecnologie d’arti visive e compatibili con le norme sul distanziamento sanitario.

Nonostante le forti incertezze l’Arena conferma il suo primato culturale

“Dopo un anno esatto dal primo lockdown, la situazione è ancora molto grave. Mancano certezze sul futuro e rispetto a ciò che vivremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. - Ha ricordato il Sindaco Federico Sboarina - Tuttavia, come promesso, quest’anno faremo quello che avevamo detto per accendere il palco dell’Arena. Una sfida che vogliamo vincere con l’innovazione, l’impegno straordinario e il coraggio che ci contraddistinguono e che hanno permesso di accendere la musica anche nell’anno orribile del Covid. Vogliamo continuare a essere il punto fermo nel panorama musicale internazionale.”

Cecilia Gasdia e Federico Sboarina


Cecila Gasda, Sovrintendente e Direttore Artistico ha dichiarato di sentirsi “nocchiero di una comunità locale e internazionale allo stesso tempo, includendo in questo pensiero anche i tanti spettatori che da tutto il mondo ci hanno dato fiducia continuando ad acquistare biglietti, nonostante le forti incertezze mondiali. Mai come quest’anno chi fa il mestiere bellissimo di operatore culturale è stato chiamato a ragionare prima in modo etico, poi strategico. Fondazione Arena di Verona ha ragionato in modo etico, con gioia e convinzione, perché le azioni a sostegno del nostro patrimonio culturale e del nostro ruolo internazionale quest’anno si misureranno sul palcoscenico della storia”.

Grandi nomi, e il ritorno di Riccardo Muti

Si confermano in cartellone le grandi coppie d’arte e di vita, da Anna Netrebko e Yusif Eyvazov in Turandot, oltre a Roberto Alagna e Aleksandra Kurzak insieme in Cavalleria rusticana e Pagliacci. Si segnalano inoltre l’attesissimo debutto di Jonas Kaufmann e il ritorno delle star Plácido Domingo e Roberto Bolle.

Cecilia Gasdia e il baritono Simone Piazzola


Il vero evento è però costituito dallo spettacolo inaugurale, ovvero Aida di Giuseppe Verdi nel 150° anniversario dalla prima rappresentazione. Il Maestro Riccardo Muti, dirige un cast stellare che vede il soprano Sonya Yoncheva nel ruolo di Aida, Francesco Meli come Radamès, Anita Rachvelishvili nel ruolo di Amneris e Riccardo Zanellato nel ruolo di Ramfis. 

Altro titolo verdiano, nel 120° anniversario della morte, è la sua Messa di Requiem diretta da Speranza Scappucci, mentre gli altri titoli vedranno sul podio Marco Armiliato, Daniel Oren, Francesco Ivan Ciampa e Jader Bignamini, Diego Matheuz e Jochen Rieder.